Il.Culto.Di.Chucky.UNRATED.2017.iTALiAN.BDRiP.XviD-PRiME[MT]

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    Titolo originale: Cult of Chucky  Paese: USA  Anno: 2017  Durata: 91 minuti  Genere: Horror, Thriller   Soggetto: Don Mancini  Sceneggiatura: Don Mancini  Fotografia: Michael Marshall  Montaggio: Randy Bricker  Musiche: Joseph LoDuca  Scenografia: Craig Sandells  Costumi: Patricia J. Henderson  Trucco: Mathieu Baptista, Adrien Morot, Doug Morrow, Vague Vartanian  Effetti speciali: Andy Antoine, Peter A. Chevako, Brianna Gardner e altri  Produttore: David Kirschner, Odgen Gavanski, Tony Gardner  Produzione: Universal 1440 Entertainment  Distribuzione: Universal Pictures  Data di uscita: 15/11/2017 (Dvd)       Nica Pierce è stata rinchiusa per quattro anni in un ospedale psichiatrico a causa di un attacco di follia criminale. La donna non sa che è stata accusata di aver ucciso la sua famiglia per sbaglio: l'omicidio è stato compiuto infatti da Chucky. Quando il suo psichiatra introduce un nuovo metodo teraupetico per rendere più semplici le sessioni di gruppo dei suoi pazienti, una bambola un po' troppo conosciuta con una faccia sorridente e innocente entra in scena, dando il via a una serie di terrificanti morti. Nica inizia a chiedersi se la sua follia fosse veramente vera e Andy Barclay, la nemesi di Chucky, corre in suo aiuto, ma in mezzo si metterà anche Tiffany, la sposa di Chucky.      Non c’è da stupirsi che il ritorno di Barclay sia un grande evento. Avevamo visto il piccolo Andy l’ultima volta nel 1990, quando era riuscito a scampare di nuovo all’assalto del vendicativo bambolotto Good Guy / Tipo Bello posseduto dallo spirito di Charles Lee Ray, il serial killer dalla battuta pronta duro a morire. Come gli appassionati sanno bene, l’attore aveva fatto un cameo già al termine di La Maledizione, anticipando così la sua futura partecipazione e dando il via alle speculazioni sul suo ruolo. Anche alla fine dei titoli di coda di ICDC appare adesso qualcuno, quindi aspettate a spegnere, può dare un’idea di dove Mancini abbia intenzione di andare nel prossimo futuro. In ogni caso, Andy non sembra aver avuto molta fortuna, visto che tutti sembrano sapere bene del suo oscuro passato. Vive in una baita isolata e cela qualcosa all’interno di una cassaforte a muro. Un mistero che serve in parte da leva ‘comica’ al film, specie nella prima parte. Andy riguarda un video in cui cerca di convincere il subdolo medico di Nica (Michael Therriault) sparando in testa al suo ‘segreto’ con una pistola a pallini e facendolo urlare, ma, naturalmente, nessuno gli crede, nemmeno stavolta. Sostanzialmente si tratta di ciò che Il Culto di Chucky fa per la maggior parte dei suoi 90' fino alla rivelazione finale e può risultare veramente frustrante, almeno fintanto che ci si chiede cosa stia succedendo davvero e chi-è-chi. Un espediente che riesce in qualche modo a tenere sulle spine. A un certo punto, Nica guarda una delle altre pazienti dalla dubbia stabilità mentale dalla finestra, mentre quella porta un bambolotto Good Guy – usato giustamente per la terapia di gruppo … – all’esterno, in un cimitero innevato e all’improvviso il suo volto senza vita si contorce in una smorfia malvagia e le mostra da lontano il dito medio. Questo genere di accadimenti potrebbe spingere lo spettatore a chiedersi se quello che vede sia tutto nella mente malata della protagonista, ma soprattutto quale sia nel caso contrario il sinistro piano di Chucky. Quando il giocattolo viene inizialmente portato al manicomio da Miss Valentine (Jennifer Tilly, ancora al centro di divertenti scambi meta-cinematografici), tanto sinuosa quanto inquietante, Chucky si risveglia e va subito in cerca di Nica. Vale la pena a questo punto soffermarsi un attimo su Chucky. Il lavoro fatto per animarlo è stato davvero notevole. C’è una sequenza in cui cammina verso la telecamera, messo a fuoco mano a mano che si avvicina. Cammina, parla e agisce come un essere umano e questo è incredibile per una bambola che non è realizzata in CGI, ma un pupazzo vero e proprio. E’ vero che anche nei precedenti capitoli il piccolo e terribile villain dai capelli rossi era stato animato più che dignitosamente, ma questa volta sono andati oltre se possibile. Subito dopo la sequenza citata, un’anziana paziente esce poi dalla sua stanza e vede Chucky e quella gli dice che non deve avere paura di lei. Dopo l’iniziale sbigottimento, Chucky capisce la situazione, sentenziando con un onesto “sono finito nel nido del fott*to cuculo” (cogliere la citazione …) prima di proseguire oltre. Solo un esempio di come la sua lingua sia ancora affilata e del dark humor che anche questa volta Don Mancini non ha lesinato a inserire. Non è semplice entrare nei dettagli senza spoilerare il film, soprattutto quando le cose precipitano verso la fine – tra ipnosi e vodoo – e i colpi di scena diventano difficilmente preventivabili (specie quello dopo i titoli di coda, che però richiama quello di La Maledizione). Qualcuno rimane a prendersi la colpa dei brutali omicidi avvenuti nell’ospedale psichiatrico, allo stesso modo in cui Nica si era presa la colpa per quelli nella casa. Ma chi … ? Chucky si abbatte con la consueta violenza R Rated e sagacia sui – pochi – membri dello staff (la povertà di personale fa tenerezza e rimarca il misero budget a disposizione) con tutto ciò su cui può mettere le sue manine di plastica. Pur non avendolo mai usato prima, il bambolotto dimostra di poter impiegare in modi brutali e sanguinosamente grafici un trapano elettrico dalla punta mooooolto lunga e similmente fa incetta delle inutili vite di molti pazienti che gli capitano a tiro per il solo gusto di farlo e nei modi più inventivi e splatter (in particolare c’è una decapitazione al rallentatore che lascia il segno). In definitiva, Don Mancini ha creato un altro interessante pezzo per la sua saga trentennale, capace di far molto felici i fan (ma poco commestibile per chi non sia ferrato sugli accadimenti precedenti e sia in grado di cogliere i numerosi riferimenti). Detto, questo, resta da capire cosa il filmmaker abbia già preventivato per l’ottavo capitolo, visto che Il Culto di Chucky appare quasi come la prima di due parti di un’opera da completare. Sicuramente, dopo il doppio colpo di scena finale, è difficile non pensare che, da un lato, la perdita dell’innocenza giocherà una parte importante in essa e dall’altro che si cercherà comunque di battere nuove strade in direzioni inaspettate. Ora però sarà importante non dover aspettare altri quattro anni per conoscere le risposte tanto abilmente suggerite qui.   Code: Generale Nome completo : Il.Culto.Di.Chucky.UNRATED.2017.iTALiAN.BDRiP.XviD-PRiME[MT].avi Formato : AVI Formato/Informazioni : Audio Video Interleave Dimensione : 1,47 GiB Durata : 1 o 30 min Bitrate totale : 2.343 kb/s Creato con : VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2542/release) Compressore : VirtualDubMod build 2542/release Video ID : 0 Formato : MPEG-4 Visual Profilo formato : Advanced Simple@L5 Impostazioni formato, BVOP : 2 Impostazioni formato, QPel : No Impostazioni formato, GMC : No warppoints Impostazioni formato, Matrix : Default (H.263) ID codec : XVID ID codec/Suggerimento : XviD Durata : 1 o 30 min Bitrate : 1.694 kb/s Larghezza : 720 pixel Altezza : 400 pixel Rapporto aspetto visualizzazione : 16:9 Frame rate : 23,976 (24000/1001) FPS Spazio colore : YUV Croma subsampling : 4:2:0 Profondità bit : 8 bit Tipo scansione : Progressivo Modo compressione : Con perdita Bit/(pixel*frame) : 0.245 Dimensione della traccia : 1,07 GiB (72%) Compressore : XviD 67 Audio ID : 1 Formato : AC-3 Formato/Informazioni : Audio Coding 3 Impostazioni formato, Endianness : Big ID codec : 2000 Durata : 1 o 30 min Modalità bitrate : Costante Bitrate : 640 kb/s Canali : 6 canali Posizione canali : Front: L C R, Side: L R, LFE Frequenza campionamento : 48,0 kHz Frame rate : 31,250 FPS (1536 SPF) Profondità bit : 16 bit Modo compressione : Con perdita Dimensione della traccia : 412MiB (27%) Allineamento : Audio splittato Durata intervallo : 42 ms (1,00 frame)  Intervallo pre caricamento : 500 ms ServiceKind/String : Complete Main    




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